La nostra vita è costellata di incontri e relazioni che ci arricchiscono, ci fanno crescere, ci edificano spiritualmente e umanamente. Ma non tutte le relazioni hanno questo effetto positivo. Ci sono, purtroppo, persone o relazioni che potremmo definire "tossiche": quelle che, invece di arricchirci, ci svuotano lentamente di energie, ci fanno perdere la pace, ci feriscono, ci tolgono gioia e serenità.
Prima di tutto è importante comprendere chi è una persona tossica dal punto di vista psicologico e spirituale. Una persona tossica è qualcuno che, spesso inconsciamente, cerca di manipolare o controllare chi gli sta vicino, imponendo il proprio punto di vista, provocando sensi di colpa, creando una dipendenza emotiva. Di solito è qualcuno che non riconosce i propri errori, incapace di empatia e che fa sentire l’altro costantemente inadeguato, sbagliato, o non abbastanza amato.
Perché è importante riconoscere questa dinamica? Perché, il rischio è che noi stessi ci perdiamo, dimentichiamo chi siamo, la nostra dignità di figli di Dio, e iniziamo a credere davvero di valere poco. Questo non lo vuole il Signore! Ricordati che sei stato creato per l’amore, non per l’umiliazione; per la libertà interiore, non per l’oppressione emotiva.
Psicologicamente parlando, queste relazioni sono pericolose perché minano la nostra autostima, ci fanno sentire sempre sotto pressione, in ansia, depressi, e possono condurre ad una forte instabilità emotiva. Spiritualmente, ci allontanano dalla pace che Dio ci offre, dalla serenità che Lui vuole donarci. Spesso, addirittura, ci fanno dubitare dell’amore di Dio per noi, facendoci sentire non degni della Sua attenzione.
E allora che fare, se ti accorgi di essere immerso in una relazione tossica?
Prima di tutto: “apri gli occhi e accetta la realtà”. È doloroso ammettere che una persona a cui vuoi bene non ti fa del bene, ma è il primo passo verso la guarigione. Chiedi allo Spirito Santo di illuminarti e darti la forza di vedere con chiarezza. Dio non vuole la tua sofferenza: Lui è venuto per liberarti, non per incatenarti!
Secondo passo: “impara a mettere dei limiti san”. Mettere dei confini sani significa imparare a dire di no con serenità, senza paura e senza sensi di colpa. Gesù stesso, nei Vangeli, ci insegna ad essere chiari e decisi: «Il vostro parlare sia sì, sì; no, no» (Mt 5,37). Questo non vuol dire smettere di amare, ma amare in modo più autentico e vero. Ama l’altro, ma non a scapito della tua dignità e salute emotiva.
Terzo: “prendi tempo per prenderti cura di te”. La persona tossica cerca spesso di occupare tutto il tuo spazio interiore ed esteriore. Trova momenti di silenzio, preghiera, riflessione personale, e magari chiedi aiuto a qualcuno di fiducia, una guida spirituale.
Quarto: “riconnettiti profondamente con Dio”. Ricorda che il nostro Signore Gesù è venuto proprio per liberare l’uomo da ogni forma di schiavitù. Lui conosce il peso delle relazioni umane ferite e malate, perché lo ha sperimentato nella Sua carne sulla croce. Lascia che la grazia della Sua passione, morte e risurrezione guarisca il tuo cuore, che ti doni una nuova vita.
Infine, ricorda sempre questo principio fondamentale: “tu hai valore immenso agli occhi di Dio”, indipendentemente da quello che dicono o fanno gli altri. Sei amato di un amore eterno, infinito, gratuito. Non lasciare che nessuno ti convinca del contrario.
E preghiamo insieme perché il Signore ci doni il coraggio di spezzare le catene di ogni relazione tossica, restituendoci alla libertà autentica dei figli di Dio.

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